LA LOCALITA' DI ORIGINE DEI ROVASIO, STORIA DEI ROVASIO E DEL PAESE.
di Sergio Rovasio

Innanzitutto va premesso che la ricerca che ho svolto mi ha permesso di imparare molte cose. Cercando i Rovasio esistiti nel passato sono necessariamente partito dal mio nucleo familiare esplorando tutte le informazioni possibili riguardo la nascita (e la morte) di ogni suo componente maschile.
La ricerca è possibile perché persone con il cognome Rovasio ne esistono poche. Non più di una decina di nuclei familiari in Italia e, all'estero, provenienti dall'Italia, alcune decine in Argentina più due nuclei familiari negli Stati Uniti: in Califormia e nel Connecticut, un altro nucleo parrebbe esistere a New York.

In base alle informazioni raccolte fino a oggi, la località di origine dei Rovasio è Bardassano in Provincia di Torino, in Piemonte, il paese di origine del mio nucleo familiare. Un'altra località di origine è Asti da dove provengono almeno due nuclei familiari di Rovasio: il nucleo di Sassari e, appunto, uno dei due nuclei familiari che vivono tuttora ad Asti. Il secondo nucleo di Asti lì esistente ha il cognome di origine 'Roasio'. Altre tracce importanti sono la città di Torino (il quartiere Pozzo Strada) e alcuni paesi vicini.
Documentazione genealogica storica ne è stata raccolta parecchia a Bardassano, pochissima, al momento, ad Asti.
I Rovasio vissuti a Bardassano erano numerosi nelle varie generazioni succedutesi nei secoli. La ricerca è partita da informazioni acquisite grazie a tutti i miei parenti che vivono sul posto, all'accesso alle informazioni contenuti nei registri di battesimo della parrocchia di Bardassano, da informazioni raccolte anche sul posto, ecc, ecc.

La scoperta più importante è la documentata presenza dei Rovasio in questo paese almeno dal 1500. Questo è confermato dai due principali filoni della ricerca: il primo è che nella parrocchia di San Michele di Bardassano sono conservati tutti i registri di battesimo dal 1567 a oggi; purtroppo è mancante un registro, quello dal 1840 al 1880; il secondo, dalle testimonianze raccolte tra i parenti Rovasio che vivono a Gassino Torinese (Comune che include la frazione di Bardassano), i quali hanno la diretta testimonianza di avere ricevuto da Mussolini due premi per essere stati, continuativamente, per oltre quattro secoli, alle dipendenze dei Conti proprietari del Castello di Bardassano.

LA CASCINA "PARERI 'D FUND"
Questa è la cascina dove dai primi dell'"800 hanno vissuto, fino al 1950, due nuclei familiari di Rovasio.
Rovasio's farm (Pareri 'd Fund) at Bardassano

I DOCUMENTI DELLA PARROCCHIA DI BARDASSANO

Nei primi anni '90 chiesi informazioni all'archivio storico anagrafico del Comune di Gassino Torinese, di tutti i Rovasio nati a Bardassano. La risposta fu negativa. Decisi allora di provare con il parroco della Chiesa di Bardassano. Nel 1995, grazie alla disponibilità dei custodi della Chiesa cattolica di Bardassano, ho avuto accesso all'archivio storico dei registri di battesimo che, dai giorni nostri, arrivano fino al 1576, anno in cui la Chiesa Cattolica, con il Concilio di Trento, decise di 'mettere per iscritto' i nomi dei battezzati. Mi fu data la possibilità di fotocopiare tutti i registri che contenevano il nome Rovasio. La documentazione raccolta è una miniera di informazioni ai fini della ricerca. Come accennato, la mancanza di un volume dell'800, impedisce di verificare relazioni di parentela con Rovasio nati nello stesso periodo, di altri nuclei familiari, anche di quelli migrati in altri luoghi.
I registri di battesimo venivano scritti in latino e, nel periodo precedente il 1800, il nome veniva scritto per i maschi in Roasio, Rovasium e per le femmine Roasia, Rovasia. Qui di seguito potete vedere la copia dell'esemplare più antico di registro di battesimo datato 1567-1587 dove, all'interno, appare, forse per la prima volta su un documento, il nome Rovaso: 'maria di rovasio' anno domini 1585!!


Nota storica:
E' importante sapere che la chiesa cattolica romana decise al Concilio di Trento, conclusosi nel 1563, di mettere per iscritto i battesimi che venivano fatti. Prima non si registravano i battezzati. Nel medioevo le leggi civili 'obbedivano' ai dettami della chiesa cattolica, è evidente quindi che tutti i nati dell'epoca venivano battezzati.
Altra informazione storica molto importante da ricordare è che nel periodo medievale soltanto i ceti sociali alti (chiesa, nobili, proprietari terrieri) avevano conoscenza dell'alfabeto, la percentuale di analfabetismo nella società contadina sfiorava il 100%. Se ne può quindi dedurre che gli unici tenutari della cultura (testi scritti, biblioteche, informazioni al di fuori dell'ambito locale) erano i ceti alti.



Alcuni trascrivevano i nomi in modo leggibile, molti sono incomprensibili nella lettura.
Questa importante fonte storica dimostra che a Bardassano i Rovasio sono insediati almeno dal 1500.
Prima di me qualcuno aveva già fatto questa importante scoperta…


I ROVASIO DI BARDASSANO PREMIATI DA MUSSOLINI.

Un altro filone della ricerca è stato quello di fare veri e propri interrogatori a tutti i parenti e conoscenti che vivono dalle parti di Bardassano e, in particolare, a Gassino Torinese. E' così che ho scoperto che nel 1929 e/o nel 1932 Mussolini in persona diede due premi a due famiglie di Rovasio di Gassino. Accadde che un gerarca fascista di nome Bo, del Comune di Chivasso (Comune che è situato tra Torino e Gassino Torinese), scoprì che il nucleo delle famiglie Rovasio, con tutte le ramificazioni locali avvenute nel tempo, lavorarono, per almeno 4 secoli consecutivi, alle dipendenze dei Conti di Bardassano. L'attività era quella contadina. Questo gerarca fascista documentò con precisione, ai fini del conferimento dei due premi, i legami familiari dei Rovasio e la loro stanzialità nel luogo. Il fascismo valorizzava al massimo la produzione contadina perché all'epoca questa era la risorsa principale di ricchezza dell'Italia. La documentazione prodotta, e quasi sicuramente consegnata alla 'Fondazione Nazionale Fedeli alla Terra' e/o alla 'Confederazione Fascista dei Lavoratori dell'Agricoltura', potrebbe esistere da qualche parte.
Le ricerche avviate presso l'Archivio Centrale di Stato a Roma non hanno avuto successo.
Il primo premio, consistente in una medaglia d'oro e mille lire dell'epoca, riprodotto qui in fotografia, fu consegnato a Roma, nel 1929 o 1932, a Michele Rovasio (suo nonno era il fratello del mio bisnonno) è conservato oggi da Giovanni Rovasio, nostro cugino a Gassino Torinese. Il secondo premio, consegnato a Carlo Rovasio, cugino di Michele, (il nonno di Carlo era il fratello del nonno di Michele), consisteva in una targa con sopra scritto 'Fedeltà alla Terra'. Di quest'ultimo non si hanno più notizie.


BARDASSANO - FRAZIONE DI GASSINO TORINESE

Bardassano è un paesino collinare, elevato a 452 metri di altezza sul livello del mare, immerso nel verde, con meno di un'ottantina di nuclei familiari corrispondenti a circa 300 abitanti. Domina sul paese un ampio castello medievale.
Dal 1600 al 1928 è stato Comune autonomo, ora è una frazione del Comune di Gassino Torinese. Nel 1954 fu respinta la richiesta dei suoi abitanti di tornare Comune autonomo.
Il primo documento 'ufficiale', che definisce il nome di questo paese, è del periodo 1210-1220 con la voce 'Bardacanus seu Bardazanus', si ritiene che il significato tragga origine dalla parola 'Baudazari' che significa 'essere messo al tormento'. Da alcune note storiche si individua in una località del Comune un luogo di condannati detto 'luogo della giustizia' ('bric della giustizia') dove i prigionieri politici, incarcerati nel Castello, venivano messi a morte,
Fino al 1600 la località veniva chiamata in latino 'Bardazani', 'Bardassani', 'Bardassanum', successivamente venne italianizzata in 'BARDASSANO'.

IL CASTELLO DI BARDASSANO.

Il Castello medievale di Bardassano, oggi di proprietà dei Conti Giriodi Panissera, risale al 1200.
Per lungo tempo fu trasformato in prigione dal Comune di Chieri da quando, per scaramucce tra nobili, ne rivendicò la proprietà. Così viene descritta nel 1700 la proprietà del Castello nel corso dei secoli (tratto da un documento del volume di Francesco Guasco, Marchese di Bisio): "Carte Piossasco dell'Archivio del Castello di Bardassano", si rileva:
'Il Castello di Bardassano, dopo essere stato dei Signori di Tondonito, poi del Comune di Chieri e quindi infeudato a varie famiglie, toccò per l'investitura 6 gennaio 1489 ad Antonio di Saumont o Submont, favorito del duca Carlo I, donde, per una serie di successioni femminili, attraverso i signori di Pesmes, Montemaggiore e Piossasco, pervenne ai Panissera e, da questi, alla famiglia dei conti di Giriodi per il matrimonio di Giuseppina Panissera di Veglio col conte Augusto Giriodi'.

BREVI CENNI STORICI SU BARDASSANO

Oltre alle vicissitudini storiche del Castello, Bardassano ha avuto tormentati momenti di miseria e povertà nella sua storia.
Gli abitanti spesso lamentavano scorrerie non solo di briganti ma addirittura di soldati abituati a stanziare anche per lunghi periodi in queste terre. Dalle tasse e angherie dei nobili locali, alla miseria diffusa, a seguito di lunghe calamità naturali, la povertà domina spesso tra gli abitanti. Il paese ha vissuto lunghi periodi di emigrazione in luoghi più fortunati.
Vale la pena segnalare alcuni fatti salienti della storia di Bardassano tra il 1600 e l'"800:
- dal 1500 al 1600 vi era a Bardassano il cimitero dei tubercolotici di tutta la provincia e città di
Torino; - 1630: si registrano casi di peste nel paese; - 1642: rivolta di tutti i paesi della zona contro i gatti razziatori e portatori di malattie; 1644: bando contro gli zingari che devastano le misere cascine dei contadini; 1675: gli abitanti di Bardassano sono 234 con 82 famiglie e 22 bovi; 1753 in un documento ufficiale di rendicontazione sullo stato del Comune vengono segnalati due persone rispettivamente con il cognome Roasio e Rovasio, tra gli altri, per svolgere la carica di Consigliere comunale; 1773: la grandine da anni distrugge i campi e porta miseria tra i contadini; 1818: tra i contribuenti risultano esserci 163 possessori di beni; 1826: risultano esserci 56 morosi con il fisco; 1858: risultano esserci 668 abitanti.

LA VITA RELIGIOSA A BARDASSANO

La vita religiosa, dominante e molto influente nella storia di Bardassano, si concentra su due grandi filoni: il protettore del paese, cui è intitolata la chiesa parrocchiale, è San Michele Arcangelo. Si fa risalire al periodo dei longobardi, stanziati in queste terre per lunghi anni, la scelta di questo Santo, da essi venerato perché combattente. Anche la parrocchia di Bardassano ha vissuto suoi momenti storici che si alternavano a tensioni con il Vescovo di Torino, per la decisione di spostare la parrocchia dentro il Castello, a momenti di gloria, come la costruzione della nuova imponente chiesa parrocchiale alla fine del '700. L'altro filone riguarda la 'Confraternita dei disciplinanti di San Grato detti della Misericordia'. Vera e propria congregazione religiosa che nacque e si sviluppò intorno al 1600 per assistere i prigionieri politici e i condannati a morte del Castello. I condannati che per sbaglio non venivano uccisi dal boia acquisivano il diritto a vivere nelle Confraternita.